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Qualche anno fa Angelo mi ha coinvolto in un progetto molto interessante proposto da Alpine Space . Si trattava di documentare il patrimonio immateriale di una parte dell’arco alpino attraverso la compilazione di schede e, per quel che mi riguardava, la realizzazione di alcuni video. Oggi questo progetto è diventato un ottimo libro edito da ETS che si legge e si mangia con gli occhi.
È possibile collegare il piacere di mangiare un pezzo di pane e burro in una malga con i saperi e le tecniche sedimentate in una comunità? Che legame esiste tra la produzione alimentare e la bellezza di un paesaggio alpino caratterizzato da masi, boschi, muri a secco e pascoli? Una possibile elaborazione a tali domande richiede di riconnettere alcune dimensioni del rapporto tra agricoltura, cibo e paesaggio. Nel corso della storia, infatti, il paesaggio alpino è emerso come prodotto delle attività umane necessarie per soddisfare bisogni primari creando luoghi di vivibilità sostenibile. Attraverso l’analisi di alcune “pratiche di territorio” in Trentino, il volume evidenzia come l’eccellenza dell’agricoltura di montagna e dei suoi prodotti sia il principale antidoto contro l’omologazione delle attività colturali, dei consumi alimentari e dei paesaggi alpini.
Nel volume, oltre agli articoli di A. Salsa, G. Cepollaro, A. de Bertolini e I. Perusin, compare anche un mio contributo dal titolo Documentare la proatica, relativo alla video documentaione in contesto paesaggistico.
Allo stesso progetto, infine, guidato dalla Scuola per il governo del territorio e del paesaggio, è legato un nuovo documentario che sta per vedere la luce frutto del lavoro svolto in co-regia con Michele Trentini!